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La Repubblica Ceca valuta un referendum sull’uscita dall’Unione Europea

Dopo l’esperienza della Gran Bretagna con la Brexit, anche nella Repubblica Ceca è tornata alla ribalta l’ipotesi di un referendum sulla permanenza nell’Unione europea, spesso definito dai media “Czexit”.

La proposta recente arriva da Miloslav Bednář, vicepresidente del Partito dei cittadini liberi (Strana soukromníků České republiky), un gruppo politico che da sempre si oppone alle politiche centrali europee. Bednář ha chiarito che l’obiettivo è “riconsiderare l’adesione all’UE attraverso un referendum popolare”, contestando apertamente quella che definisce “la governance dirigista dell’UE e le sue politiche intrusive”.

Il contesto politico attuale

Nel 2024, le elezioni europee hanno evidenziato la crescita dell’euroscetticismo anche in Repubblica Ceca. Tuttavia, i partiti tradizionali continuano a dominare la scena, mentre i gruppi euroscettici come il partito di Bednář hanno raccolto consensi limitati (inferiori al 3%). Tuttavia, questa nuova proposta potrebbe aumentare le quotazioni elettorali sfruttando il sentimento anti-europeo presente in parte della popolazione.

Secondo recenti sondaggi (marzo 2025), circa il 55% dei cittadini cechi ritiene che i benefici derivanti dall’appartenenza all’UE superino gli svantaggi, pur essendoci una parte significativa (circa il 35%) che continua a essere fortemente critica verso Bruxelles. (Fonte Brno Daily).

Le critiche storiche e recenti all’UE

Le posizioni euroscettiche non sono una novità in Repubblica Ceca: già l’ex presidente Václav Klaus aveva definito se stesso un “dissidente europeo” opponendosi fermamente alla ratifica del Trattato di Lisbona nel 2009, rallentandone l’approvazione con lo scopo di ottenere condizioni speciali per il Paese.

Proprio in quell’occasione, Praga ottenne una deroga specifica sulla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, principalmente per proteggere il Paese da possibili rivendicazioni patrimoniali da parte dei tedeschi espulsi dai Sudeti dopo la Seconda guerra mondiale.

Le motivazioni dietro l’euroscetticismo ceco

L’euroscetticismo ceco, così come quello britannico prima della Brexit, si radica sia in questioni economiche sia in motivazioni culturali e storiche. La difesa della sovranità nazionale, insieme alla contrarietà verso un’ulteriore integrazione politica e bancaria europea (unione bancaria UE), sono i principali argomenti dei movimenti critici verso Bruxelles.

Parallelamente, diversi politici locali utilizzano retoriche populiste, evocando una presunta perdita di autonomia a favore delle istituzioni europee per mascherare interessi economici o politici interni.

Conclusioni

Nonostante il rinnovato dibattito, l’ipotesi di un vero e proprio “Czexit” rimane per ora improbabile, dato il supporto ancora maggioritario dei cittadini verso l’UE. Tuttavia, la discussione su un possibile referendum evidenzia le crescenti tensioni e divisioni interne sulla direzione futura della Repubblica Ceca rispetto all’integrazione europea.

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