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Le imprese ceche chiedono il rinvio della direttiva UE sulla trasparenza retributiva

Le imprese ceche chiedono il rinvio della direttiva UE sulla trasparenza retributiva

Il 5 maggio 2025, le tre principali organizzazioni imprenditoriali della Repubblica Ceca – Svaz průmyslu a dopravy ČR (Associazione dell’Industria), Hospodářská komora ČR (Camera di Commercio) e Konfederace zaměstnavatelských a podnikatelských svazů ČR (Confederazione delle Associazioni Imprenditoriali e Datoriali) – hanno inviato una lettera congiunta al Ministro del Lavoro Marian Jurečka, chiedendo il rinvio di due anni dell’attuazione della direttiva UE 2023/970 sulla trasparenza retributiva.

Preoccupazioni per le PMI e rischio di sovraccarico burocratico

Secondo i rappresentanti delle imprese, le aziende, soprattutto le piccole e medie imprese, non sono pronte a rispettare le nuove regole. L’introduzione della direttiva comporterebbe un significativo aumento del carico amministrativo, dei costi operativi e dei rischi legali.

“Le imprese ceche hanno bisogno di un periodo di transizione più lungo, di supporto metodologico e di tempo per adattarsi con misure interne adeguate,” ha dichiarato Bohdan Wojnar, vicepresidente dell’Associazione dell’Industria e dei Trasporti.

Critiche alla direttiva sul diritto alla disconnessione

Le associazioni hanno espresso un netto rifiuto della proposta di direttiva sul diritto alla disconnessione, che garantirebbe ai dipendenti il diritto di non essere contattati fuori dall’orario di lavoro. Secondo Jiří Horecký, presidente della KZPS, la norma rappresenterebbe un intervento eccessivo nella flessibilità delle relazioni lavorative, dannoso soprattutto nei settori IT, ricerca, servizi e startup.

“Tali obblighi minacciano la comunicazione naturale tra datore di lavoro e dipendente e aumentano l’incertezza giuridica e il peso amministrativo,” ha spiegato Horecký.

Richiesta ufficiale al governo ceco

I rappresentanti imprenditoriali chiedono che il governo ceco:

  • sostenga un rinvio di due anni per l’attuazione della direttiva UE sulla trasparenza salariale,
  • e adotti una posizione contraria alla direttiva sul diritto alla disconnessione in sede di Consiglio dei ministri dell’UE.

Conclusione

Sebbene la direttiva miri a rafforzare il principio della parità salariale, le imprese ceche ritengono che, senza una preparazione adeguata e strumenti di analisi efficaci, possa avere effetti controproducenti. La richiesta è quindi orientata a ottenere un “detox regolatorio” che tuteli la competitività economica e la flessibilità del mercato del lavoro.

Fonte ufficiale


Ultimo aggiornamento: maggio 2025 – Fonte: Confederazione dell’Industria della Repubblica Ceca (SPCR)

 

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