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Freud, Sigmund. – Fondatore della psicanalisi (Freiberg, Moravia, 1856 – Londra 1939). Le sue teorie hanno avuto un enorme impatto su tutti i settori della cultura (psicologia dell’arte, della religione ecc.) e hanno influito sulle ricerche antropologiche (B. Malinowski, A. Kardiner, M. Mead) e sugli indirizzi di medicina psicosomatica (F. Alexander).

VITA E OPERE    
Primogenito di Jakob e della seconda (o terza, stando a documenti acquisiti di recente) moglie di questi, Amalie Nathanson, era stato preceduto da due figli di primo letto, e sarebbe stato seguito da sette tra fratelli e sorelle. Nel 1859, i Freud si trasferirono da Freiberg a Lipsia, dove restarono un anno, per stabilirsi poi a Vienna.

Dotato di precoce intelligenza, con una particolare inclinazione per la storia e per le lingue, antiche e moderne; estraneo come i genitori alla pratica religiosa, ma “ebreo fino al midollo“, secondo il biografo E. Jones, e attento lettore della Bibbia; partecipe di complesse relazioni affettive ed emotive nel quadro familiare; precocemente consapevole del proprio talento, conseguì il diploma al Leopoldstädter Gymnasium e (1873) s’iscrisse alla facoltà di medicina dell’università di Vienna. Frequentò il seminario filosofico e il corso di logica di F. Brentano, nel primo e secondo anno, accanto alle lezioni di anatomia, chimica, fisica, botanica e zoologia: lo zoologo C. Claus gli affidò una ricerca sulle gonadi delle anguille, da cui nacque una prima memoria, presentata nel 1877 all’Accademia delle scienze. Ma il maestro nel quale s’imbatté, e che assunse per lui il valore di alto esempio intellettuale, fu il fisiologo E. W. Brücke, proveniente dalla scuola berlinese di J. Müller.

Nell’Istituto Fisiologico Freud portò a termine alcune ricerche di anatomia microscopica del sistema nervoso, che rivelarono la sua attitudine all’osservazione più che alla sperimentazione. Ma quest’atteggiamento faceva parte, in lui, di un più generale interesse, d’impronta goethiana, per la natura, nonché per gli “enigmi” del mondo e la loro soluzione, come avrebbe notato nel poscritto del 1927 alla memoria Die Frage der Laienanalyse (“Il problema dell’analisi profana”, 1926); e si ricollegava con la sua vocazione giovanile alla “conoscenza filosofica” (soddisfatta in seguito attraverso la psicologia), di cui si trova traccia nell’epistolario col medico berlinese W. Fliess, alla data del 2 aprile 1896. Anche le ricerche eseguite presso Brücke furono pubblicate dall’Accademia delle scienze (1877, 1878 e 1882). Nel 1881, superati gli esami riepilogativi, detti rigorosi, si laureò in medicina e, su consiglio di Brücke, che lo aveva invitato a riflettere sulla sua modesta condizione economica, rinunciò al laboratorio e si avviò alla pratica professionale.