Alfons Maria Mucha, uno dei più importanti artisti dell’Art Nouveau, nasce a Ivancice, in Moravia (una regione dell’odierna Repubblica Ceca, che allora faceva parte dell’impero Austro-Ungarico). Mucha proviene da una famiglia numerosa della piccola borghesia e da bambino disegna molto bene e prende l’abitudine di fare la caricatura dei suoi compagni.
Il suo talento come cantante gli permise di mantenersi gli studi fino al liceo, che frequenta a Brno (allora capitale della Moravia) e dopo il liceo diventa violinista alla Cattedrale di Brno.
Buon calligrafo e disegnatore, Alphonse Mucha viene assunto come cancelliere nel tribunale dove il padre è ufficiale giudiziario, ma il lavoro da scribacchino non gli piace e il futuro pittore si trasferisce a Vienna, dove lavora per un’importante compagnia di design teatrale, accrescendo le sue conoscenze tecniche e artistiche (1879).
Nel 1881, ritorna in Moravia e si stabilisce a Mikulov dove lavora in proprio, dipingendo paesaggi, ritratti e realizzando iscrizioni su pietre tombali.
E’ in questo ambiente che il conte Karl Khuen of Mikulov si interessa al suo lavoro e lo assume per decorare con degli affreschi i suoi castelli di Emmahof (in Moravia) e di Gandegg (in Tirolo).
Il conte Kluen, il signore del luogo, lo incarica di effettuare delle pitture murali nel suo castello e questo lavoro, che riscontra successo, lo fa accogliere dalla nobiltà locale che gli commissiona lavori, mentre il conte decide di sostenerlo economicamente perché il giovane pittori segua dei corsi.
Grazie a questo sussidio Alphonse Mucha può iscriversi all’Accademia delle Belle Arti di Monaco di Baviera dove resta per due anni dal 1885 al 1887.
A 27 anni, l’artista parte per Parigi dove si iscrive all’Accademia Julian e presso l’Académie Colarossi; Mucha vive a Montmartre dove incontra numerosi artisti e dove si dedica alla fotografia.
Il pittore affronta qualche anno di difficoltà economiche, producendo, per vivere, illustrazioni per riviste e manifesti pubblicitari molto belli, tanto che viene assunto dall’importante casa editrice Armand Colin.
Nel 1894 viene incaricato di realizzare un poster per pubblicizzare “Gismonda“, un’opera teatrale di Victor Sardou con protagonista Sarah Bernhardt. La finezza del disegno convince l’attrice a proporre a Mucha un contratto della durata di 6 anni.
La produzione di Mucha comprende moltissime opere, divise principalmente in dipinti, grafiche e manifesti pubblicitari, tutti permeati dagli elementi caratteristici dell’Art Nouveau.
I lavori di Mucha spesso raffigurano giovani donne in abiti dal taglio neoclassico, circondate da motivi floreali che formano cornici geometriche attorno alla figura.
Dopo la famosa Sarah Bernhard, anche i produttori di profumi, di champagne e di qualsiasi altra cosa fanno la coda davanti alla porta di Mucha.
Le sue opere sono ormai su tutti i muri e quotidianamente si incrociano le sue creazioni (sigarette Job, biscotti Lu, champagne Ruinart, etc.).
Poco alla volta si dà il nome di Art Nouveau allo stile di Mucha e le commesse affluiscono da tutte le parti, ciò che farà invitare l’artista all’Esposizione Universale del 1900.
Comincia ad insegnare nel 1896 e nel 1897, la Galleria la Bodinière, organizza una mostra per l’artista, la prefazione del catalogo è di Sarah Bernhardt.
Seguiranno altre esposizioni, sempre più prestigiose.
Verso la fine del 1905 Mucha parte per New York dove il suo arrivo è un vero e proprio avvenimento.
Mucha vive negli Stati Uniti dal 1906 al 1910 e quando ritorna in Europa, si stabilisce a Praga.
Cura le decorazioni del Teatro delle Belle Arti e di altri importanti palazzi praghesi.
Quando la Cecoslovacchia, dopo la Prima Guerra Mondiale, ottiene l’indipendenza Mucha disegna francobolli, banconote e altri documenti governativi per la neonata nazione, lavori per i quali l’artista non vuole essere rimunerato.
Nel 1919, le prime sette tele dell’Epopea slava, vengono esposte a Praga facendo grande sensazione.
Quello stesso anno il pittore si porta in America dove Mucha va a vivere per due anni, le grandi tele alle quali si dedica totalmente.
Nel 1921, ritorna in Europa e non la lascerà mai più.
Alphonse Mucha lavora per anni al completamento di quello che è considerato il suo capolavoro, l’Epopea slava, venti quadri di grandi dimensioni che rappresentano un’epopea simbolica del popolo slavo fin dall’Antichità, che viene completata e presentata a Praga il 14 luglio 1928.
Il pittore muore a Praga il 14 luglio 1939 e viene sepolto nel cimitero di Vysehrad, a Praga e la città gli dedica un museo.