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Alluvioni a Praga: In passato, il fiume Moldava è stato causa di molte inondazioni, che si ripetevano in misura più o meno grave due volte all’anno (ad inizio primavera ed in estate), anche se in alcuni anni si verificarono anche più spesso.

Tra il X ed il XIX secolo, le inondazioni eccezionali sono state circa cinquanta. Le più grandi in assoluto risalgono all’inizio della primavera del 1784 e all’estate del 1890. Le notizie sulle vecchie inondazioni si possono trovare sugli annali, sulle cronache e sui registri ecclesiastici che si sono conservati.

La maggior parte dei segni delle grandi inondazioni non si è conservata a causa dell’innalzamento delle mura dei lungofiumi. Un’eccezione è costituita dal segno dell’inondazione del 1784 che si trova sul muro della casa in via Na Kampě n. 514 ed è visibile anche dal ponte Carlo. I segni che si sono conservati sono, per la maggior parte, delle alluvioni del 1890 e del 2002.
LE PIÙ GRANDI INONDAZIONI DELLA STORIA DI PRAGA:anno 1002 la più antica inondazione conosciuta anno 1118. L’alluvione di settembre viene descritta da Kosmas nella sua Cronaca. Il fiume Moldava salì di molto oltre il ponte di Praga (probabilmente di legno) e spazzò via molti villaggi, case del borgo, casette e chiese.
anno 1342 1 – 3 febbraio, l’inondazione arrivò dopo un inverno molto rigido, con forti piogge e nevicate. Una grande quantità di ghiaccio molto spesso fece crollare il ponte di Giuditta, il primo ponte di pietra di Praga ed il secondo dell’Europa Centrale, fatto costruire tra il 1159 ed il 1172 da re Vladislav I.

anno 1432   21 – 27 luglio. In quei giorni fu registrato il livello del fiume più alto in assoluto, poiché, dopo un periodo di grande siccità, arrivò all’improvviso una pioggia fortissima. Nella chiesa di Sant’Egidio, l’acqua salì fino a 3 braccia (1,77 m) sopra il pavimento. L’acqua abbatté cinque pilastri del ponte Carlo, portò via tutti i mulini e distrusse molte case. In piazza della Città Vecchia si circolava solo in barca.

anno 178426 – 28 febbraio. L’inondazione arrivò dopo un lungo periodo senza alluvioni. L’inverno di quell’anno, straordinariamente lungo e rigido e con molta neve, fu seguito da un improvviso disgelo con forti piogge che provocarono lo scioglimento rapido del manto nevoso. Con un flusso d’acqua di oltre 4500 metri cubi al secondo, viene considerata la seconda inondazione più grande della storia (dopo quella del 1432). Il fiume raggiunse i 6 metri sopra il livello normale.

anno 1845    28 – 30 marzo. Dopo un inverno lungo e rigido seguì un disgelo improvviso con forti piogge. Il flusso della Moldava a Praga raggiunse i 4500 m3/s. Nei pressi del ponte Carlo, il fiume era largo circa 1 km. Dovettero essere evacuati circa 7000 abitanti. Rimasero allagate oltre 3100 case. È stata la terza inondazione più grande di Praga.

anno 18902 – 5 settembre. Questa inondazione colpì tutta la Boemia. Piovette molto forte per tutto l’anno, ma fu soprattutto dal 1° al 4 settembre che la pioggia cadde ininterrottamente.

Gli straripamenti iniziarono presso la Moldava superiore e sul fiume Malše. A Praga, l’inondazione culminò tra le 20 e le 22 del 4 settembre, quando il flusso d’acqua raggiunse i 3970 m3/s. Un’enorme quantità di legno e di altro materiale trasportato dalle acque del fiume si incastrò tra i pilastri del ponte Carlo, il livello dell’acqua si alzò di oltre 5 metri rispetto al normale.

Furono allagati la Città Vecchia, l’isola Střelecký, Žofín e Kampa, una parte della Città Piccola, Josefov, Karlín, Troja, Štvanice, Libeň e altri luoghi. La sera del 3 settembre, l’acqua raggiunse anche la sala delle caldaie e la sala macchine del Teatro Nazionale, che per questo motivo dovette sospendere la rappresentazione che si stava svolgendo in quel momento. Quella stessa notte, nei pressi dell’Istituto degli invalidi dell’esercito morirono 20 soldati che, su ordine del loro comandante, stavano cercando di smontare un pontone militare per salvarlo dalla distruzione. Alle 5 e 30 del mattino del 4 settembre cedette anche il ponte Carlo. Tre arcate crollarono sulla Moldava e due pilastri rimasero seriamente danneggiati. Furono allagate circa 4000 case e alcuni abitanti persero la vita. Anche una volta che l’acqua si fu ritirata, molta gente continuò a morire a causa delle epidemie. La circolazione sul ponte Carlo riprese solo il 19 novembre del 1892.

anno 2002           12 agosto
Viene dichiarato il terzo livello di allarme del fiume = stato di emergenza. Alla sera, il gruppo per le situazioni di crisi decide per l’evacuazione dei quartieri di Karlín, Libeň, Holešovice, Città Piccola, Smíchov e altre zone. Viene sospeso il servizio della linea C della metropolitana tra le stazioni di Florenc e Nádraží Holešovice e vengono chiusi alcuni ingressi della metropolitana.
13 agosto
A Praga, il flusso dell’acqua raggiunge i 2070 m3/s. Si conclude l’evacuazione spontanea ed inizia quella organizzata con l’assistenza della polizia. L’acqua ha raggiunto lo ZOO. Venogono chiusi i ponti praghesi. Al pomeriggio il flusso dell’acqua è di 4500 m3/s; a mezzogiorno aveva già superato il livello dell’inondazione del secolo, pari a 3700 m3/s. Vengono chiuse altre stazioni della metropolitana, vengono costruite delle barriere di protezione con sacchi di sabbia.
14 agosto
A Praga-Chuchle, l’acqua raggiunge il livello massimo – siamo al culmine dell’inondazione: il livello dell’acqua è salito di 785 cm, il flusso non si può più misurare, poiché l’acqua che è fuoriuscita dagli argini ha distrutto le stazioni di rilevamento. Gli idrologi hanno stabilito che il flusso abbia raggiunto i 5300 m3/s.

Di solito, in agosto il flusso d’acqua del fiume in città è pari a 50 m3/s. Al pomeriggio, il flusso ha raggiunto il culmine di 5800 – 6000 m3/s. Perciò, questa inondazione è stata dichiarata la più grande inondazione degli ultimi cinquecento anni. Per la zona a sud di Praga si è trattato forse dell’inondazione del millennio o anche oltre. Un ottavo della superficie della capitale è andato sott’acqua, mentre una gran parte della città è rimasta senza elettricità e gas. Sono state allagate 19 stazioni della metropolitana.

Durante l’inondazione sono state evacuate 50 000 persone, soprattutto dai quartieri di Karlín, Città Piccola, Holešovice e Libeň. I quartieri di Zbraslav, Radotín, Chuchle, Lipence e Lahovice formavano un unico grande lago. Nella Città Vecchia la situazione era meno grave, visto che il livello dell’acqua del fiume si era fermato a 24 cm sotto il bordo superiore delle barriere antinondazione. A Karlín cominciarono a cadere le case, mentre una parte di Podbaba, il quartiere di Troja e altri luoghi erano sott’acqua; 6 ponti praghesi furono chiusi, così come la stazione degli autobus di Florenc e, temporaneamente, anche la stazione ferroviaria di Masaryk. Nei quartieri di Karlín e Holešovice si poteva circolare solo in barca