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Praga 14/4/2014

 

La compagnia energetica ceca Cez ha annunciato oggi la cancellazione della gara per l’assegnazione del mega appalto di raddoppio della centrale nucleare di Temelin, in Boemia meridionale. La decisione non sorprende, in quanto già da alcuni mesi gli addetti ai lavori consideravano in agonia questa gara, riguardante la realizzazione di due nuovi blocchi di produzione, con un investimento stimato di 300 miliardi di corone, circa 11 miliardi di euro.

Daniel Benes, direttore generale della Cez, nell’annunciare la notizia ha spiegato che l’attuale situazione del mercato dell’energia non garantisce la convenienza futura di questo investimento. Decisivo in questo senso anche l’orientamento dell’attuale governo di Praga, in carica dallo scorso gennaio, che sin da subito ha chiarito di non aver intenzione di garantire il prezzo futuro della energia prodotta dai prospettati nuovi blocchi di .

La cancellazione della gara è stata immediatamente annunciata alle due pretendenti rimaste in lizza: la nipponico americana Westinghouse e il consorzio a guida russa Mir.1200 “Troppe cose sono cambiate nel mercato energetico europeo, da quando, nel 2009, questa gara è stata lanciata” ha detto Benes, il quale non ha comunque escluso la possibilità che il progetto di raddoppio di Temelin possa essere rilanciato in futuro: “Sempre elevato è il rischio che nei prossimi venti anni non saremo in grado di far fronte autonomamente al nostro fabbisogno nazionale”.

Proprio ieri, alla vigilia dell’annuncio ufficiale della Cez, il presidente della Repubblica ceca Milos Zeman aveva chiesto la organizzazione di una nuova gara e la ammissione di almeno quattro partecipanti, allo scopo di indurre le compagnie interessate a offrire un prezzo meno elevato. Per quanto riguarda i possibili partecipanti, Zeman ha citato, oltre a Westinghouse e a Mir.1200, la francese Areva e un eventuale investitore sudcoreano (di cui non ha citato il nome).

 

Nel maggio 2014, poi c’è stata una perdita di acqua radioattiva. E’ stata emanata un’allerta per la fuga di acqua radioattiva dall’impianto anche se, secondo le autorità, non dovrebbe costituire una minaccia per le abitazioni poste nelle immediate vicinanze. L’incidente si sarebbe verificato durante le operazioni di sostituzione programmata delle barre di combustibile in uno dei reattori, nel corso delle quali si sarebbe verificata la perdita di acqua radioattiva.
Secondo gli esperti però il livello di radioattività riscontrato nell’acqua non sarebbe elevato perchè il sistema di tubazioni era stato preventivamente chiuso pertanto l’incidente non dovrebbe causare danni all’ambiente circostante o preoccupazioni per i residenti nella zona. Nella centrale nucleare si era già verificata la perdita di acqua radioattiva nel 2013, un episodio che fortunatamente non aveva avuto gravi conseguenze per i dipendenti o per l’ambiente. La preoccupazione per questo tipo di incidenti di fughe radioattive, che si verificano con troppa frequenza all’interno delle centrali nucleari, rimane alta.