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15 marzo 1939: un giorno terribile nella storia Cecoslovacca

Il Giorno dell’Invasione Nazista

Il 15 marzo 1939, il desiderio di Adolf Hitler di conquistare la Cecoslovacchia divenne realtà. In mezzo a una tempesta di neve e affrontando problemi tecnici ai veicoli, le truppe tedesche marciarono su Praga, impadronendosi della Boemia e della Moravia.

Alla Conferenza di Monaco del settembre 1938, Hitler aveva già ottenuto la regione dei Sudeti. Mentre i cittadini tedeschi di Praga salutavano le truppe, i cechi reagivano con disperazione e rabbia, lanciando palle di neve sui veicoli tedeschi e rifiutando di aiutare i soldati smarriti. Molti cechi si riunirono in Piazza Venceslao, cantando l’inno nazionale, mentre una foto del primo presidente democratico, Tomáš Garrigue Masaryk, veniva posizionata sulla tomba del Milite Ignoto nella Piazza della Città Vecchia, prima di essere distrutta dai nazisti.

Il Protettorato di Boemia e Moravia

Il giorno successivo, Hitler firmò una dichiarazione che istituiva ufficialmente il Protettorato nazista di Boemia e Moravia. I tedeschi nel territorio divennero automaticamente cittadini del Terzo Reich, mentre i cechi mantennero un governo subordinato. Nel frattempo, l’ex presidente cecoslovacco Eduard Beneš guidava il governo ceco in esilio a Londra. La Slovacchia divenne indipendente, con il sacerdote Jozef Tiso come leader, sostenuto dalla Germania nazista.

Resistenza e Repressione

Di fronte all’occupazione, molti cechi scelsero il suicidio piuttosto che vivere sotto il regime nazista. I cechi furono costretti a mostrare documenti di identificazione che confermassero di non essere rom o ebrei. I negozi dovevano indicare la loro arianità, e il razionamento divenne una norma. Le bandiere naziste e le parate della Gioventù hitleriana divennero parte della quotidianità a Praga. I cittadini dimostrarono la loro resistenza dipingendo la lettera “V” per “Vittoria” sui muri durante i blackout, simbolo che i nazisti iniziarono a usare per se stessi.

Censura e Propaganda

Sotto l’occupazione, la stampa fu trasformata in un mezzo di propaganda per il Reich, e molte forme d’arte furono censurate. Nonostante ciò, i film cechi – commedie che offrivano un’evasione popolare – furono permessi a condizione che avessero sottotitoli in tedesco. Il ministro della Propaganda, Joseph Goebbels, fece costruire a Praga il più grande palcoscenico sonoro d’Europa. Tuttavia, molti artisti cechi furono costretti all’esilio, e altri, come lo scrittore Vladislav Vančura e il pittore Josef Čapek, furono vittime del regime.

Praga durante la Guerra

All’inizio della guerra, i negozi di Praga erano ancora forniti, ma nel 1944 erano vuoti. La legge nazista impose il cambio di marcia a destra e, verso la fine del conflitto, le auto private furono bandite, lasciando i cittadini a viaggiare in tram sovraffollati e spesso in cattive condizioni. Il trasporto pubblico era ora annunciato sia in ceco che in tedesco, un ulteriore simbolo della dominazione tedesca.

La storia della resistenza ceca e della sopravvivenza sotto l’occupazione nazista è un capitolo fondamentale della storia della Repubblica Ceca, e Praga, con le sue cicatrici storiche, ne è un simbolo duraturo.

La Cecoslovacchia durante la Seconda Guerra Mondiale

Condizioni di Vita e Lavoro nel 1945

Nel febbraio del 1945, i cittadini cecoslovacchi erano costretti a lavorare fino a 64 ore a settimana, con turni di 10 ore anche la domenica. Molte donne preferivano rimanere incinte per evitare il duro lavoro nelle fabbriche. Le lunghe ore di lavoro, la scarsa alimentazione e le malattie causate dallo stress contribuivano alla cattiva salute della popolazione, con malattie infettive diffuse. Tuttavia, chi godeva di buona salute praticava sport come l’hockey su ghiaccio e il nuoto. Le corse di cavalli erano un passatempo popolare.

La Resistenza Ceca e Jan Opletal

I cechi reagirono al regime nazista con un movimento di resistenza attivo, composto sia da comunisti che da democratici. Un episodio significativo avvenne il 28 ottobre 1939, durante l’anniversario dell’indipendenza cecoslovacca. In segno di protesta, i cittadini boicottarono i giornali nazisti e rifiutarono di prendere i tram. Le manifestazioni in Piazza Venceslao e nella Piazza della Città Vecchia divennero violente e portarono all’arresto di oltre 400 manifestanti. Lo studente di medicina Jan Opletal, ferito durante gli scontri, morì pochi giorni dopo. La sua morte e le esecuzioni dei leader studenteschi in seguito a questo evento resero il 17 novembre un simbolo della resistenza.

L’Assassinio di Reinhard Heydrich e la Distruzione di Lidice

Il 27 maggio 1942, due paracadutisti cecoslovacchi lanciarono una bomba contro l’auto di Reinhard Heydrich a Praga. Heydrich morì il 4 giugno e, in risposta, i nazisti distrussero i villaggi di Lidice e Ležáky. Gli uomini furono uccisi, le donne deportate nei campi di concentramento e i bambini separati dalle loro famiglie. L’eroico sacrificio dei sette paracadutisti, che si suicidarono per evitare la cattura, fu un simbolo di resistenza.

La Persecuzione degli Ebrei

Nel 1941, oltre 90.000 ebrei vivevano in Boemia e Moravia, ma solo 14.000 sopravvissero alla guerra. Gli ebrei furono obbligati a portare la stella gialla e deportati nei campi di concentramento come Terezín, che fungeva da stazione di transito. Praga fu risparmiata dalla distruzione delle sinagoghe per permettere ai nazisti di creare un museo sulla cultura ebraica, usando oggetti confiscati.

I Raid Aerei su Praga

Durante la guerra, Praga subì pochi raid aerei. Uno dei più tragici fu l’attacco di San Valentino del 1945, quando gli americani, scambiando Praga per Dresda, distrussero alcuni edifici e causarono la morte di oltre 400 persone.

Il Movimento Partigiano in Slovacchia

In Slovacchia, il movimento partigiano si rafforzò nell’autunno del 1944 con la Rivolta Slovacca. La Guardia di Hlinka tentò di reprimere i combattenti della resistenza. Molti partigiani furono giustiziati e la Slovacchia perse la sua indipendenza.

La Rivolta di Praga e la Fine della Guerra

All’inizio di maggio 1945, i cittadini di Praga si ribellarono, rimuovendo segnaletica tedesca e rifiutando la valuta del Reich. La resistenza eresse circa 1.600 barricate per difendersi, e l’8 maggio i tedeschi, in un ultimo atto di vendetta, distrussero il Municipio della Città Vecchia e l’orologio astrologico. Il 9 maggio, l’arrivo dell’Armata Rossa pose fine all’occupazione nazista, dando inizio a una nuova era per la Cecoslovacchia.