Vivere con la pensione in Repubblica Ceca: Il costo della vita in Repubblica Ceca è notevolmente più basso che in Italia. Riscaldamento, corrente, benzina ed affitti costano notevolmente meno, come pure le abitazioni. A meno che non si parli di locazioni particolari, ad esempio nel centro di Praga, i costi sono piu’ abbordabili e non ci sono, ad esempio, nemmeno i costi notarili.
Teatri, spettacoli vari sono davvero alla portata di tutti. Perché non sposarsi in Repubblica Ceca da pensionati?
I numeri dell’Inps riferiti al 2012, dicono che sono circa 400.000 i pensionati italiani che hanno deciso di trasferirsi in pensione all’estero.
Il 52 per cento dei pensionati Inps percepisce un assegno mensile spesso inferiore ai 1.000 euro e il costo della vita è in continua crescita. L’importo medio si attesta a circa 650 euro, cifra che consente di pagare a malapena le spese primarie, figuriamoci concedersi un piccolo lusso come mangiare una pizza fuori o un cinema.
I pensionati che decidono di cambiare vita e trasferirsi all’estero, possono ricevere la pensione al netto delle pesanti tasse che vengono applicate in Italia. Vivendo all’estero quindi si può percepire una pensione più alta che in Italia, cosa assolutamente legale, che consente di evitare di pagare per quei servizi dei quali non si usufruisce.
L’ Indice Annuale del Pensionamento Globale 2014 (Global Retirement Index 2014) ha indicato alcuni posti dove la vita da “ritired” – ovvero pensionato – è il massimo: sole tropicale, spiagge meravigliose, clima migliore, piccoli e grandi lussi.
Ogni anno un team di editori, corrispondenti, ed esperti del luogo cresce e aggiorna la montagna d’informazioni riguardante l’indice annuale suddetto.
Ci vogliono mesi per analizzare tutti i dati ricevuti, che vanno divisi sotto 8 categorie cruciali: settore immobiliare, speciali benefit per i pensionati, costo della vita, facilità di integrazione, divertimenti e attrattive, sanità, infrastrutture per pensionati e clima. Sta di fatto che sempre più over 65 decidono di trasferirsi all’estero
Gli italiani all’estero che ogni anno ricevono la loro previdenza sono 400 mila. Di questi molti sono con doppia cittadinanza e assenti dallo Stivale da anni. Ma molti hanno seguito la strada della “fuga”, che non è solo fiscale ma una scelta di (qualità della) vita. Lo rivela un’inchiesta dell’ultimo numero del settimanale Panorama: secondo il sito specializzato voglioviverecosi.com, le richieste nell’ultimo anno sono aumentate del 40%, sintomo che in Italia la crisi picchia duro e che potendo è meglio andarsene.
Dopo questa panoramica sui vari Paesi, passiamo al lato pratico: come trasferire la propria pensione all’estero. E’ importante sapere che le pensioni corrisposte a cittadini non residenti, sono tassate in modo diverso a seconda che si tratti di pensioni pubbliche o di pensioni private.
Per pensioni pubbliche si intendono quelle erogate dall’(ex) Inpdap, mentre per private si intendono quelle corrisposte da enti, organismi o istituti previdenziali italiani come l’Inps, preposti all’erogazione del trattamento pensionistico. Il pensionato dovrà prima di tutto presentare la propria richiesta presso la sede Inps Gestione Dipendenti Pubblici che si occupa del pagamento della pensione, che provvederà, a sua volta, a trasferire la partita di pensione all’Ufficio Pensioni Estero della Sede Inps Gestione Dipendenti Pubblici Roma. I titolari di pensioni pubbliche che intendano riscuotere la propria pensione al di fuori del territorio nazionale, sia che risiedano nei paesi dell’Area dell’Unione Monetaria Europea sia nei paesi al di fuori dell’Unione Monetaria, possono richiedere l’accreditamento della pensione sui conti correnti bancari, aperti presso Istituti di credito esteri. Per ottenere maggiori informazioni, è possibile scrivere una e-mail direttamente a: pensionatiestero@inpdap.gov.it (Ufficio Pensioni Estero). In un secondo momento, il pensionato dovrà rivolgersi alla Banca incaricata del pagamento o alla corrispondente locale, alla quale dovrà richiedere il trasferimento della pensione. Sarà necessario, dunque, compilare il mod. TRASF01E predisposto dall’Inps per la richiesta di pagamento all’estero.
Una volta avvenuta la richiesta, la sede Inps, che ha il compito di trasferire la pensione, deve comunicare al pensionato l’avvenuto trasferimento, i dati di tutte le pensioni trasferite, l’indirizzo della nuova sede che ha assunto in carico la pensione e/o le pensioni, il nuovo numero di certificato attribuito (a questo proposito, è bene sapere che il numero di certificato cambia se ci si trasferisce all’estero o in una provincia diversa).
E’ bene sapere che, con i Paesi nei quali è più alto l’indice del flusso migratorio, sono in vigore delle Convenzioni per evitare le doppie imposizioni sul reddito. Si tratta di trattati internazionali con i quali i Paesi contraenti regolano l’esercizio della propria potestà, così da eliminare le doppie imposizioni sui redditi del soggetto. Tali trattati hanno anche lo scopo di prevenire l’evasione e l’elusione fiscale. In base alle suddette Convenzioni, ciascuno Stato contraente individua i propri residenti fiscali. Le pensioni corrisposte a cittadini non residenti sono tassate in modo diverso, a seconda che si tratti di pensioni pubbliche o di pensioni private. Al seguente link è possibile consultare la lista completa degli Stati in convenzione: www.finanze.it/export/finanze/Per_conoscere_il_fisco/fiscalita_Comunitaria_Internazionale/convenzioni_e_accordi/convenzioni_stipulate.htm. Il pensionato che risiede in uno dei Paesi presenti nella lista, può chiedere all’Inps la detassazione della pensione italiana, poiché tale reddito verrà assoggettato al regime fiscale del Paese di residenza o, in alternativa, può richiedere l’applicazione del trattamento fiscale più favorevole. Per procedere in tal senso, il pensionato dovrà attestare la residenza fiscale estera alla sede Inps che gestisce la pensione, presentando idonea documentazione, vidimata dall’autorità straniera competente, utilizzando il modello EP/I, scaricabile dal sito istituzionale dell’Inps a questo link: www.inps.it/Modulistica/compila.asp?TextSearch=EP-I/1.